Nella
gente venosina la religiosità abbraccia un po’ tutta la realtà della vita, perché
si presenta come elemento permeabilizzante in tutti i momenti della vita e in
tutte le ore della giornata.
La gente
non crede ad un Dio che sta fuori dalla propria vita concreta, per essa
la religiosità è riferita a persone e cose concrete, la realtà divina viene
accolta e vissuta nella dimensione del reale.
Sia entro un movimento comunitario, sia come esperienza intima privata, essa non conosce una elaborazione sistematica, perché si mantiene prevalentemente nel vissuto.
D'altronde la gente non crede ad un Dio che sta fuori della propria vita concreta, per essa la religiosità è riferita a persone e cose concrete, la realtà divina viene accolta e vissuta nella dimensione del reale, non esiste tendenza a trascendere la propria situazione terrena neppure quando si tenta di unirsi a Dio.
Si cerca di indurre la potenza divina a manifestarsi entro il rango terreno della propria veduta umana.
D'altronde la gente non crede ad un Dio che sta fuori della propria vita concreta, per essa la religiosità è riferita a persone e cose concrete, la realtà divina viene accolta e vissuta nella dimensione del reale, non esiste tendenza a trascendere la propria situazione terrena neppure quando si tenta di unirsi a Dio.
Si cerca di indurre la potenza divina a manifestarsi entro il rango terreno della propria veduta umana.
Proprio perché l' elemento comune presente in tutti i momenti della vita, il religioso, tra i lucani, si trova sia a livello di relazioni sociali (inaugurazione della vita col battesimo, celebrazione di matrimoni e di fidanzamenti, cura dei malati e culto dei morti), sia a livello di realtà economiche (suono di campane contro la grandine) rogazioni e benedizioni per il raccolto delle messi, benedizioni contro animali nocivi o in favore di quelli domestici ammalati...
Nell'area delle manifestazioni private la religiosità sfugge molte volte al controllo, ma è tanto frequente e ricca:
la sera, per esempio, la donna del contadino faceva segni di croce e si abbandona a preghiere diverse per invocare la benedizione di Dio sulla casa, contro qualsiasi forma di insidia, che potesse accadere, anche come segno di fedeltà alle virtù domestiche in assenza anche dello sposo, il più delle volte lontano dalla casa: là nella "masseria del padrone", dove una dura condizione di lavoro lo costringeva a rimanere per quasi l'intero periodo dell'anno.
Le preghiere comprendono sentimenti fra i più disparati, da quello della gratitudine per il dono della giornata, al desiderio di una benedizione per le cose materiali, dal senso del peccato ad una fiducia, mediante la preghiera, nella protezione di Dio, della Madonna, dei Santi (nelle preghiere del mattino e della sera).
Il senso del sacro impregna un po’ tutta la
vita del popolo.
La chiesa era considerata come luogo della particolare presenza di Dio e quindi richieste di invocazioni e di purificazioni accompagnano il fedele all'ingresso del tempio.
Il suono della campana veniva interpretato come voce di Dio e all'udirla ci si esprimeva con gesti e detti religiosi (preghiere recitate prima di entrare in chiesa o al passaggio davanti ad una chiesa o un luogo sacro);
anche in altre circostanze si recitavano delle preghiere: spegnimento del fuoco, lievitazione del pane, chiusura a sera della porta di casa...
La chiesa era considerata come luogo della particolare presenza di Dio e quindi richieste di invocazioni e di purificazioni accompagnano il fedele all'ingresso del tempio.
Il suono della campana veniva interpretato come voce di Dio e all'udirla ci si esprimeva con gesti e detti religiosi (preghiere recitate prima di entrare in chiesa o al passaggio davanti ad una chiesa o un luogo sacro);
anche in altre circostanze si recitavano delle preghiere: spegnimento del fuoco, lievitazione del pane, chiusura a sera della porta di casa...
“S' Crist' vol', Madonna meje, Crist' maje"
(se Cristo vuole, Madonna mia, Cristo mio).
Si tratta di espressioni che indicano la dipendenza delle cose da Dio ed il bisogno dell'uomo da parte di Dio.
Proprio perché queste espressioni, in quanto private, sfuggono facilmente al controllo, cercherò di analizzare lungo questo percorso, forme più comunitarie di preghiere, di devozione a Cristo, alla Madonna ed ai Santi, che di spergiuri, in cui l'invocazione sacra, si trasforma in imprecazione e sfocia in formula magica.
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